La gara si svolse su un circuito completamente rifatto, lungo la metà rispetto agli anni precedenti e costato l'equivalente di quasi 17 miliardi di lire dell'epoca. La pista scatenò ben presto le proteste dei piloti perché pericolosa e impraticabile (l'asfalto era stato in parte posato la notte del venerdì precedente la gara): la pista era da loro paragonata a una saponetta o al borotalco. La sera di sabato 30 giugno i piloti (con in testa Kenny Roberts, Kork Ballington e Barry Sheene), fallita ogni mediazione con gli organizzatori e la FIM, convocarono una conferenza stampa per annunciare lo sciopero, il primo dal GP di Germania 1974, cui aderirono tutti i piloti più importanti. All'annuncio dello sciopero parte dei 50.000 spettatori provocò disordini sfociati in scontri con la polizia.
La gara dei sidecar, unica a non aver subito defezioni, vide una lotta dura tra Rolf Steinhausen e Rolf Biland, con il tedesco primo al traguardo. L'equipaggio Campbell/Goodwin finì in ospedale a causa del ribaltamento del loro "tre ruote".
Le altre gare ebbero come protagonisti piloti di secondo piano: in 50 vinse l'ex campione del mondo della categoria Henk van Kessel; in 125 la vittoria andò a Barry Smith, già pilota ufficiale Derbi un decennio prima; ai poco noti Edi Stöllinger e Dennis Ireland andarono rispettivamente 250 e 500.