Karin Schubert

Karin Schubert
Karin Schubert in Tutti per uno botte per tutti del 1973
Dati biografici
NazionalitàBandiera della Germania Germania, Bandiera dell'Italia Italia
Dati fisici
Altezza170 cm
Peso60 kg
Etniacaucasica
Occhiazzurri
Capellibiondi
Seno naturale
Misure94-64-92
Dati professionali
Altri pseudonimiKarin Shubert, Karen Schubert, Karyn Schubert
Film girati49 tradizionali
28 hard[1][senza fonte]
Sito ufficiale
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Karin Johanna Schubert (Amburgo, 26 novembre 1944) è un'ex attrice pornografica ed ex attrice cinematografica tedesca naturalizzata italiana.

Divenne molto nota in Italia negli anni settanta durante il periodo d'oro del cinema di genere e della commedia sexy all'italiana.

Biografia

Iniziò la sua carriera interpretando piccoli ruoli in film di costume o musicarelli, nella seconda metà degli anni sessanta. La popolarità della Schubert aumentò drasticamente nel settembre 1970, quando la stampa rosa pubblicò un servizio fotografico sul flirt balneare avuto con il motociclista Giacomo Agostini.[2] In seguito venne scritturata in film della commedia erotica all'italiana (il più noto Quel gran pezzo dell'Ubalda tutta nuda e tutta calda, nella quale è co-protagonista insieme a Pippo Franco, Edwige Fenech e Umberto D'Orsi), diventandone una delle protagoniste più conosciute in quegli anni.

Sul finire degli anni settanta, l'attrice accettò la proposta di apparire senza veli in alcune riviste patinate. Negli anni ottanta, dopo aver partecipato a numerosi film del genere (La dottoressa sotto il lenzuolo) e soprattutto a due film della serie Emanuelle nera con Laura Gemser, passò definitivamente al genere hardcore, sia su pellicola sia sulle riviste del settore; il primo film fu Morbosamente vostra del 1985.

Si è dedicata per breve tempo al "telefono erotico", promuovendo tale servizio in apparizioni pubblicitarie su alcune televisioni private del Nord Italia. La motivazione che spinse la Schubert a lavorare in questo settore fu di natura economica, legata anche alla volontà di procurare il denaro necessario per aiutare il figlio, che le procurava violenza fisica, a uscire dal tunnel della droga[3], unita alla crisi che aveva investito il cinema italiano e alla mancanza di scritture in produzioni di rilievo. Ospite di una puntata del Maurizio Costanzo Show, la Schubert denunciò la violenza e i ricatti a cui aveva dovuto sottostare per ottenere parti cinematografiche nelle pellicole pornografiche.

Si è ritirata nel 1997, dopo essere stata intervistata per il libro Moana e le altre, scritto da Andrea Di Quarto e Michele Giordano.

Vita privata

Il 1º settembre 1994, oppressa dalla solitudine e dalla povertà, tentò il suicidio ingerendo barbiturici e mezza bottiglia di vodka, ma venne soccorsa in tempo dai vicini di casa. Di nuovo il 20 maggio 1996 tentò di togliersi la vita, questa volta mediante intossicazione col monossido di carbonio dell'auto; prontamente soccorsa anche in questa occasione, si salvò con una prognosi di alcune settimane. In un'intervista televisiva dell'ottobre 1994 a Il Fatto di Enzo Biagi[4], rivelò di aver subìto molestie da suo padre all'età di 11 anni.

Ha vissuto a lungo in una villetta a Manziana, tra Roma e Viterbo, in compagnia dei suoi cani.

Filmografia

Karin Schubert in Mania di grandezza (1971)
Karin Schubert in Racconti proibiti... di niente vestiti (1972)
Guido Celano (a sinistra) e Karin Schubert (a destra) in Lo sgarbo (1975)
Karin Schubert (a destra) con Laura Gemser in Emanuelle nera (1975)
Karin Schubert in Emanuelle - Perché violenza alle donne? (1977)

Filmografia tradizionale

Filmografia pornografica

Karin Schubert in Karin moglie vogliosa (1987)
  • Morbosamente vostra (1985)
  • Ricordi di notte (1986)
  • Karin l'ingorda (1986)
  • Supermaschio per mogli viziose (1987)
  • Osceno (1987)
  • Altri desideri di Karin (1987)
  • Karin moglie vogliosa (1987)
  • Orgia Libera (1987)
  • Nata per amare - Prima parte (1987)
  • Nata per amare - Prima parte (1987)
  • I vizi segreti di Karin (1987)
  • Il vizio nel ventre (1987)
  • Karin e Barbara le supersexystar (1988)
  • Mafia Connection (1989)
  • La parisienne (1989)
  • Eravamo così (1989)
  • Wiener Glut 1 (1990)
  • Wiener Glut 2 (1990)
  • Stone Clan Teil 1 (1991)
  • Stone Clan Teil 2 (1991)
  • Una zia due nipotine 30 cm. di cameriere (1993)
  • Le tre porcelline (1993)
  • Le avventure erotiX di Cappuccetto Rosso (1993)
  • Enfoncées bien à fond (1994)
  • Divisione di colpi (1994)
  • Saucy 70's Volume 2 (2010)

Doppiatrici italiane


Note

  1. ^ Molti film pornografici in realtà sono compilation di altri film o riedizioni con un titolo diverso.
  2. ^ ABC n.37, SO.GE.PE., Milano, 11 settembre 1970
  3. ^ Intervista al Corriere della sera del 3 settembre 1994
  4. ^ Vedi notizia sul Corriere della sera del 21 ottobre 1994

Bibliografia

  • Andrea Di Quarto, Michele Giordano, Moana e le altre. Vent'anni di cinema porno in Italia, Roma, Gremese Editore, 1997, pp. 115-117, ISBN 978-88-7742-067-1.
  • Karin Schubert cerca la morte, in Corriere della Sera, 2 settembre 1994, p. 10. URL consultato il 28 luglio 2010 (archiviato l'11 maggio 2009).
  • Margherita De Bac, La mia vita bruciata a luci rosse, in Corriere della Sera, 3 settembre 1994, p. 13. URL consultato il 28 luglio 2010 (archiviato il 24 gennaio 2011).
  • Mauro Gaffuri, La sconcertante confessione di Karin Schubert, in Corriere della Sera, 21 ottobre 1994, p. 33. URL consultato il 28 luglio 2010 (archiviato il 29 gennaio 2009).
  • La Schubert tenta il suicidio, in Corriere della Sera, 21 maggio 1996, p. 13. URL consultato il 3 agosto 2010 (archiviato il 16 maggio 2012).
  • Filippo Mazzarella, Lo stato nascente del cinema porno e (quasi) tutte le star scivolate nell'hard, in Corriere della Sera, 29 giugno 2001, p. 63. URL consultato il 28 luglio 2010 (archiviato il 26 settembre 2011).
  • Vincenzo Ricchiuti, A gambe aperte – Vita violenta di Karin Schubert, in Giornalettismo.com, 1º ottobre 2008. URL consultato il 28 luglio 2010 (archiviato il 2 ottobre 2008).
  • (FR) Eric Draven, Karin Schubert: Le tragique destin d'une reine, su maniaco-deprebis.com, 27 marzo 2009. URL consultato il 26 dicembre 2015 (archiviato il 20 agosto 2014).
  • (FR) Karin Schubert : un destin des moins étincelants !, su leroyaumedesavis.over-blog.com, 20 aprile 2009. URL consultato il 26 dicembre 2015 (archiviato il 17 dicembre 2009).
  • Paul Templar, Karin Schubert, su filmscoop.wordpress.com, 25 maggio 2009. URL consultato il 26 dicembre 2015 (archiviato il 27 agosto 2009).

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Collegamenti esterni

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