Sung Jae-gi

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Sung nel 2013.

Sung Jae-gi[1] (성재기?, 成在基?; Daegu, 11 settembre 1967 – Seul, 26 luglio 2013) è stato un attivista e filosofo sudcoreano.

Fra i decenni 2000 e 2010, Sung Jae-gi guidò movimenti antifemministi, liberali e di liberazione di genere sudcoreani: nel 2006 fondò l'Associazione dell'antifemminismo per la liberazione degli uomini, nel 2007 l'Associazione per l'abolizione del Ministero delle donne, nel 2008 l'organizzazione mascolinista Uomini di Corea. Nel 2013 Sung Jae-gi cominciò ad accumulare grossi debiti e il 25 luglio annunciò sul sito di Uomini di Corea l'intenzione di suicidarsi. Il giorno seguente morì gettandosi dal Ponte Mapo a Seul;[2][3][4] le sue ultime parole furono: "Anche l'uomo è un essere umano!". Il suo corpo fu trovato quattro giorni dopo.[5] Scrisse sotto il nome di Blue Wolf.

Note

  1. ^ Nell'onomastica coreana il cognome precede il nome. "Sung" è il cognome.
  2. ^ (EN) Police continue search for missing men's rights activist, su koreaherald.com, 27 luglio 2013. URL consultato il 7 maggio 2024.
  3. ^ (EN) Suicide performance and journalist ethics, su donga.com. URL consultato il 7 maggio 2024.
  4. ^ (EN) Soo Yon Suh, [Opinion] Now Showing Suicidal Performance! WHAT?!, su humanrightskorea.org, 2 agosto 2013. URL consultato il 7 maggio 2024 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2013).
  5. ^ (EN) Body of Sung Jae-gi found in Han River, su koreaherald.com, 29 luglio 2013. URL consultato il 7 maggio 2024.

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