Tamarix

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Tamarix
Tamarix aphylla
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
Ordine Caryophyllales
Famiglia Tamaricaceae
Genere Tamarix
L.
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Violales
Famiglia Tamaricaceae
Genere Tamarix
Nomi comuni

tamerici

Specie

Tamarix L. è un genere di piante della famiglia delle Tamaricaceae, originario delle zone sabbiose e salmastre del Vecchio Mondo.[1]

Il nome del genere è di origine latina e deriverebbe dal fiume Tambre, chiamato anticamente "Tamara", che scorre in Galizia.[2]

Descrizione

Comprende oltre 70 specie tra alberi e arbusti, tra sempreverdi e a foglie decidue, che possono raggiungere un'altezza di 15 metri nelle specie arboree.
I fiori sono piccolissimi e sono caratterizzati da una fioritura piumosa in spighe sottili, generalmente primaverile-estiva o a volte, come in T. aphylla, anche invernale.
Hanno fronde vaporose, formate da piccolissime foglie alterne, squamiformi, generalmente di colore verde glauco, simili, ad un esame superficiale, a quelle di alcune conifere. I frutti sono generalmente delle piccole capsule triangolari.

Una curiosa caratteristica delle tamerici è la "sudorazione" sotto forma di gocce di liquido chiaro ed estremamente salato, la quale durante il giorno ed in assenza di vento (che ne favorirebbe l'evaporazione) genera una sorta di "pioggerella"; spesso tende a crescere inclinato per via del vento, tuttavia riesce a tollerarlo.[3]

Tassonomia

Il genere comprende le seguenti specie:[1]

  • Tamarix africana Poir.
  • Tamarix alii Qaiser
  • Tamarix amplexicaulis Ehrenb.
  • Tamarix androssowii Litv.
  • Tamarix aphylla (L.) H.Karst.
  • Tamarix aralensis Bunge
  • Tamarix arborea (Sieber ex Ehrenb.) Bunge
  • Tamarix arceuthoides Bunge
  • Tamarix aucheriana (Decne. ex Walp.) B.R.Baum
  • Tamarix austromongolica Nakai
  • Tamarix baluchistanica Qaiser
  • Tamarix boveana Bunge
  • Tamarix brachystachys Bunge
  • Tamarix canariensis Willd.
  • Tamarix chinensis Lour.
  • Tamarix dalmatica B.R.Baum
  • Tamarix dioica Roxb. ex Roth
  • Tamarix dubia Bunge
  • Tamarix duezenlii Çakan & Ziel.
  • Tamarix elongata Ledeb.
  • Tamarix ericoides Rottler & Willd.
  • Tamarix florida Bunge
  • Tamarix gallica L.
  • Tamarix gansuensis H.Z.Zhang ex P.Y.Zhang & M.T.Liu
  • Tamarix gennessarensis Zohary
  • Tamarix gracilis Willd.
  • Tamarix hampeana Boiss. & Heldr.
  • Tamarix hispida Willd.
  • Tamarix hohenackeri Bunge
  • Tamarix humboldtiana Akhani, Borsch & N.Samadi
  • Tamarix indica Willd.
  • Tamarix jintaensis P.Y.Zhang & M.T.Liu
  • Tamarix jordanis Boiss.
  • Tamarix karelinii Bunge
  • Tamarix kasahorum Gorschk.
  • Tamarix kermanensis B.R.Baum
  • Tamarix komarovii Gorschk.
  • Tamarix korolkowii Regel & Schmalh.
  • Tamarix kotschyi Bunge
  • Tamarix kutchensis B.V.Shetty & R.P.Pandey
  • Tamarix laxa Willd.
  • Tamarix leptopetala Bunge
  • Tamarix leptostachya Bunge
  • Tamarix litwinowii Gorschk.
  • Tamarix macrocarpa (Ehrenb.) Bunge
  • Tamarix mascatensis Bunge
  • Tamarix meyeri Boiss.
  • Tamarix minoa J.L.Villar, Turland, Juan, Gaskin, M.A.Alonso & M.B.Crespo
  • Tamarix mongolica Nied.
  • Tamarix negevensis Zohary
  • Tamarix nilotica (Ehrenb.) Bunge
  • Tamarix octandra Bunge
  • Tamarix pakistanica Qaiser
  • Tamarix palaestina Bertol.
  • Tamarix parviflora DC.
  • Tamarix passerinoides Delile ex Decne.
  • Tamarix pycnocarpa DC.
  • Tamarix ramosissima Ledeb.
  • Tamarix rosea Bunge
  • Tamarix sachensis P.Y.Zhang & M.T.Liu
  • Tamarix salina Dyer
  • Tamarix sarenensis Qaiser
  • Tamarix senegalensis DC.
  • Tamarix smyrnensis Bunge
  • Tamarix stricta Boiss.
  • Tamarix sultanii Qaiser
  • Tamarix szovitsiana Bunge
  • Tamarix taklamakanensis M.T.Liu
  • Tamarix tarimensis P.Y.Zhang & M.T.Liu
  • Tamarix tenuissima Nakai
  • Tamarix tetragyna Ehrenb.
  • Tamarix tetrandra Pall. ex M.Bieb.
  • Tamarix usneoides E.Mey. ex Bunge

Le specie più coltivate sono:

  • Tamarix ramosissima, arbusto o alberello deciduo, originario di Europa e Asia, con i rami di colore bruno-rossastro, le foglie di colore verde-azzurrastro, i fiori, riuniti in racemi sui rami dell'anno, di colore rosa più o meno intenso, fioritura da maggio a luglio;
  • Tamarix parviflora, arbusto deciduo, originario del Mediterraneo e dei Balcani, con i lunghi rami di color bruno-porporino, le foglie di colore verde brillante, i fiori di colore rosa-scuro, riuniti in racemi sui rami di 1 anno, con fioritura a fine primavera.
  • Tamarix gallica è la specie più diffusa in Italia come pianta ornamentale; è nota, oltre che col nome di tamerice comune, anche con i nomi volgari di cipressina, tamarisco e scopa marina; si presenta come alberetto o arbusto, con il tronco eretto o, nelle zone ventose dei litorali marini, incurvato, con la corteccia del fusto e dei rami di colore cinerino e con profonde incisioni; la chioma, di forma irregolare, è di un bel colore verde glauco; i germogli sono di colore bruno-violaceo, con foglioline squamose ad apice acuto, ovato-lanceolate, ricoprenti quasi totalmente i rami; i fiori, piccolissimi e numerosi, di colore biancastro o rosa, sono riuniti in spighe terminali, con fioritura nei mesi da maggio a luglio; i singoli fiori sono costituiti da una corolla di 5 petali giallini o rosati, con 5 stami sporgenti e un pistillo con ovario supero, sormontato da 3 stili filiformi; il frutto si presenta come una capsula ingrossata alla base e sottile all'apice, con base triangolare.

Usi

  • Come piante ornamentali nelle zone rivierasche, per viali o gruppi isolati nei giardini, o come siepi frangivento nelle zone ventose vicino al mare; si adattano anche alla coltivazione in vaso sui terrazzi.
  • Come bonsai vengono utilizzate le specie T. juniperina (= Tamarix chinensis), T. parviflora e T. ramosissima.
  • Dalla corteccia si estraggono sostanze tanniche.
  • Le tamerici sono piante mellifere, sono bottinate dalle api ma il miele che si produce è in piccole quantità.

Coltivazione

Gradiscono esposizioni soleggiate, terreno sciolto leggero, meglio se sabbioso, tollerando anche quelli salmastri. Le tamerici resistono alla siccità, sono rustiche e resistono anche al freddo. Riescono a vivere anche in terreni salini, quindi sono piante alofite. Le tamerici non temono il caldo e non patiscono la maggior parte dei parassiti. La moltiplicazione delle tamerici avviene con la semina, per talea legnosa o propaggine in autunno.

Riferimenti nella cultura

  • Giovanni Pascoli intitola la sua prima raccolta di poesie Myricae, parola latina utilizzata anche da Virgilio per indicare i suoi carmi bucolici e che significa, appunto, tamerice.
  • Vengono inoltre citate nella poesia di Gabriele D'Annunzio La pioggia nel pineto: ..."piove su le tamerici/salmastre ed arse..."
  • Le tamerici sono presenti anche nella poesia "Fine dell'infanzia" di Eugenio Montale, presente nella raccolta Ossi di seppia: ..."non erano che poche case/di annosi mattoni, scarlatte,/e scarse capellature di tamerici pallide..."
  • La tamerice è anche, nel videogioco "Age of Mythology", un albero all'interno del quale si trova un pezzo del corpo di Osiride.
  • Virgilio nelle Bucoliche le cita: "non omnis arbusta iuvant humilesque myricae" "Non a tutti piacciono gli arbusti e le umili tamerici".
  • Dio paragona l'uomo che confida nell'uomo, che fa della carne il suo braccio ed il cui cuore si è allontanato dal Signore ad una tamerice: quando giunge il bene egli non lo vede, abita in luoghi aridi, nel deserto, in terra salata, senza abitanti. (Geremia 17:6)
  • Nell'Iliade di Omero, Adrasto, incalzato da Menelao, inciampa col cavallo in un cespuglio di tamerici.
  • Nel libro 'I sette pilastri della saggezza' vengono citate più volte come piante del deserto arabico.

Note

  1. ^ a b (EN) Tamarix, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 3 luglio 2023.
  2. ^ (EN) Umberto Quattrocchi, CRC World Dictionary of Plant Names, su books.google.com, Taylor & Francis US, 2000, p. 2628, ISBN 978-0-8493-2678-3.
  3. ^ Lorena Lombroso, Il libro completo degli alberi, Edizioni Gribaudo, 2011, ISBN 978-88-580-0373-2.

Voci correlate

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